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Glossario medico

 

ABLAZIONE DEL TARTARO

Rimozione meccanica delle concrezioni calcaree (tartaro) presenti sulle visibili superfici sopra-gengivali e su quelle sotto-gengivali invisibili. La rimozione delle concrezioni può essere effettuata con strumenti manuali e con strumenti ad ultrasuoni. In caso di presenza di tasche profonde che celano al loro interno residui tartarei, si effettua la levigatura radicolare.

 

ABRASIONE

Lesione superficiale della cute o delle mucose provocata solitamente da un trauma che colpisce in modo leggero la superficie interessata.

 

ALITOSI

Condizione caratterizzata da alito di odore sgradevole.

 

AMALGAMA

Trattasi di un materiale da otturazione a basso coefficiente estetico composto da vari metalli miscelati tra loro : mercurio, rame, stagno, argento ed altri metalli come il palladio.

 

ANAMNESI

Raccolta dettagliata di tutte le notizie relative allo status di salute attuale e pregresso del paziente. Tale novero di informazioni, ottenute nel corso della visita preliminare, costituisce il primo importante e delicato momento di incontro tra il paziente e il suo medico nonché il presupposto imprescindibile di qualsiasi programma terapeutico.

 

ANTIBIOTICO

Farmaco in grado di distruggere i microrganismi ( batteri ) o di inibirne la crescita, interferendo selettivamente sui processi specifici del loro metabolismo cellulare.

 

APPARATO STOMATOGNATICO

Insieme di organi che presiedono fondamentalmente alla masticazione, processo fisiologico che permette la frantumazione del cibo preparandolo per la deglutizione e concorrendo alla digestione degli alimenti. L' odontoiatra osserva attentamente i fenomeni gnatologici, controllando con sofisticate procedure i cicli masticatori e verificando la correttezza dei restauri soprattutto nelle ampie riabilitazioni orali dell' apparato masticatorio.

 

ASCESSO

Raccolta di pus in una cavità sita all'interno della radice, della polpa di un dente o lungo il legamento alveolodentario a causa di infezioni e distruzione della zona afferente.

 

BIOCOMPATIBILE

Si dice di una sostanza o materiale che, introdotta nell' organismo umano, e non inducendo ad una risposta immunitaria, viene accettata dallo stesso.

 

CARIE

Alterazione progressiva a carattere distruttivo del tessuto duro del dente. A seconda dell'estensione della distruzione si distinguono vari gradi di carie di gravità crescente, fino all'interessamento della polpa .

 

CEMENTO

Tessuto calcificato che costituisce il rivestimento esterno della radice del dente. Esso agisce da struttura di attacco alla membrana periodontale, per cui le sue alterazioni possono rendere impossibile al dente di rimanere fisso nel suo alveolo. In odontoiatria, prendono il nome di cemento particolari materiali adoperati per l'otturazione delle cavità dentarie e per il fissaggio di protesi permanenti.

 

COLLETTO

Parte del dente posta tra la radice e la corona, di norma ricoperta dalla mucosa della gengiva.

 

COLLUTTORIO

Forma farmaceutica in soluzione acquosa usata per sciacqui del cavo orale (preparato per uso esterno, non deve essere ingerito). Puro o diluito in acqua ,contiene farmaci con azione disinfettante, astringente, anestetica. Allontana i residui alimentari più grossi e interferisce con la saliva a cui cede principi terapeutici.

 

COMPOSITO

Materiale da otturazione estetica, disponibile in vari colori, atto alla restituito in integrum della forma originaria del dente, alterata da una carie o da una frattura.

 

CORONA

E' la parte visibile del dente, che sporge dalla gengiva.

 

CONSENSO INFORMATO

E' un modulo che il paziente deve sottoscrivere , apponendo la propria firma , dove si dichiara di aver ricevuto tutte le informazioni utili relative all'intervento chirurgico e/o terapeutico al quale ci si deve sottoporre.

 

DENTE

Organo duro interno alla bocca, impiantato nella mandibola o nella mascella con la funzione di tagliare, sminuzzare e triturare i cibi solidi. L'insieme dei denti è detto dentatura.

 

DENTATURA

Complesso dei denti impiantati nella mascella e nella mandibola. Si distinguono la dentatura decidua, destinata a cadere nell'infanzia, e la dentatura definitiva, che segue alla prima. La dentatura permanente è così distribuita : 14-16 denti sull'arcata dentaria superiore, e 14-16 su quella inferiore. Ogni arcata è poi suddivisa in due semi-arcate, ciascuna portante 6-8 denti che, per morfologia e funzioni, sono a loro volta distinti in incisivi, canini, premolari e molari.

 

DENTIERA

Termine corrente per designare la protesi dentaria completa di una o di entrambe le arcate dentarie.

 

DENTINA

Varietà di tessuto osseo che forma la massa principale di ciascun dente; è rivestita dallo smalto in corrispondenza della corona, dal cemento in corrispondenza della radice e, a sua volta, racchiude la polpa dentaria. E' detta anche avorio o sostanza eburnea.

 

DENTIZIONE

Fuoriuscita degli elementi dentari nella cavità orale; è la fase terminale dello sviluppo del germe dentario che si articola in : formazione del germe, mineralizzazione dei tessuti duri del dente, eruzione vera e propria con conseguente formazione delle radici, completamento e chiusura dell'apice.

 

EZIOPATOGENESI ( o ETIOPATOGENESI )

Studio delle cause ( eziologia ) e dei processi patologici che producono una malattia ( patogenesi ).

 

FANS

Acronimo di Farmaci Antiinfiammatorii Non Steroidei . Si tratta di farmaci dotati di attività antinfiammatoria, che in alcuni casi è accompagnata da attività analgesica e antipiretica. In campo odontoiatrico si usano principalmente derivati della mesulide ed ibuprofene, indicati nel trattamento del dolore.

 

FLUOROPROFILASSI

Somministrazione di fluoro nella prevenzione della carie.

 

FLUOROSI DENTALE

Trattasi di un'anomalia dei denti e del loro contenuto in sali minerali. E' dovuta a un eccessivo contenuto di fluoro nell'acqua; i denti presentano macchie dal bianco-rossiccio al marrone, ma vanno incontro a carie meno di frequente che nei soggetti a basso o normale contenuto di fluoro.

 

GENGIVA

Mucosa della bocca che riveste i processi alveolari di mascella e mandibola e, senza soluzione di continuità, prosegue nella mucosa orale circondando con uno spesso cercine il dente fino al colletto. E' di colore più o meno roseo, tendente al rosso, perché ricca di vasi sanguigni; è assai resistente ed è costituita da connettivo rivestito da epitelio pavimentoso pluristratificato.

 

GENGIVECTOMIA

Intervento chirurgico che si esegue in caso di parodontopatia, consistente nell'asportazione della parete molle della tasca gengivale, e di tutto l'epitelio proliferato sul fondo della tasca stessa, per ottenere la guarigione del processo infiammatorio e un nuovo attacco epiteliale sul dente. Può essere completata con la gengivoplastica.

 

GENGIVITE

Processo infiammatorio delle gengive.

 

GENGIVOPATIA

Processo patologico a carico della gengiva, anche detta parodontopatia marginale. Può colpire solo la papilla ( papillite ), il margine libero ( gengivite marginale ), il complesso gengivale ( pangengivite ) o di essere produttivo iperplastico, localizzata ad un settore ben delimitato e circoscritto dell'arcata alveolodentaria ( epulide ).

 

GENGIVOPLASTICA

Procedimento chirurgico di modellazione del tessuto gengivale, con assottigliamento del margine gengivale. Viene praticata da sola in caso di gengivite ipertrofica senza tasche gengivali, o insieme alla gengivectomia in caso di parodontopatia.

 

IGIENE ORALE

Complesso dei provvedimenti attuabili per garantire la pulizia e la disinfezione della cavità orale e prevenire carie o altre malattie.

 

IMPIANTO ORALE

Si definisce in tal modo l'inserimento di un manufatto di varia forma (lama , vite , cilindro ,ago ) nell'osso mandibolare o mascellare per creare un appoggio a corone od altri tipi di protesi dentale .

 

IMPLANTOLOGIA

Disciplina che studia le tecniche e i materiali adatti a sostituire organi, o parti di essi, con protesi tollerate dall'organismo.

 

MECCANISMI DI RITENZIONE

Trattasi di strumenti atti a mantenere in situ la protesi (di solito associati alle protesi mobili per ancorarle a barre od overdenture). Possono essere a bottone , a gancio , magnetiche , con attacchi a baionetta , ecc.

 

ODONTALGIA

Dolore ai denti. E' sintomo comune a numerose malattie dei denti, quali carie, pulpiti, periodontiti, ascessi, ecc.

 

ODONTOIATRIA

Ramo della medicina che si occupa delle malattie della bocca e dei denti e della loro cura.

 

ODONTOMA

Tumore costituito prevalentemente o totalmente da tessuto dentario calcificato, identificabile come un'aberrazione di sviluppo, piuttosto che come una neoplasia.

 

ORTODONZIA

Branca dell'odontostomatologia che si occupa del riallineamento dei denti irregolari e delle malposizioni.

 

ORTOGNATODONZIA

Branca dell'odontostomatologia che si occupa dello studio e della terapia delle malformazioni dello scheletro maxillo-facciale e delle malposizioni dentarie.

 

OSTEOINTEGRAZIONE

Procedura mediante la quale un oggetto estraneo all'organismo viene legato fortemente all'osso circostante tramite la neoformazione di materiale osseo.

 

OTTURAZIONE DENTALE

Riempimento della cavità dentaria, a seguito della rimozione completa del tessuto carioso, con materiali diversi a seconda delle esigenze ( amalgama, resine, ecc.).

 

PARODONTITE

Processo infiammatorio a carico del parodonto profondo.

 

PARADONTO

Entità anatomo-funzionale costituita da gengiva, osso alveolare, legamento alveolo dentario e cemento, che svolge la funzione meccanica di sostegno del dente.

 

PARODONTOPATIA

Affezione morbosa a carattere progressivo, a carico dei tessuti del parodonto.

 

PARODONTOSI

Processo distrofico dei tessuti del parodonto, con atrofia progressiva dell'apparato sospensore del dente.

 

PERIMPLANTITE

Infiammazione e/o infezione dei tessuti perimplantari (se non controllata può portare alla mobilizzazione e perdita dell'impianto).

 

PIORREA

Patologia infiammatoria a carattere progressivo e degenerativo dei tessuti di sostegno del dente.

 

PLACCA DENTALE

Pellicola di mucopolisaccaridi di origine salivare, che si deposita sullo smalto dei denti; inizialmente asettica, dopo un'ora viene colonizzata dai germi della flora batterica orale; dopo circa cinque giorni, a maturazione avvenuta, inizia a calcificarsi con depositi di sali di calcio e dà origine al tartaro. La placca dentale si può allontanare prima che diventi placca batterica con lo spazzolamento dei denti e il filo interdentale. Estremamente pericoloso è l'accumulo di placca all'emergenza gengivale degli impianti in quanto frequente causa di perimplantiti.

 

PONTE

Apparecchio protesico parziale fisso, che sostituisce uno o più denti mancanti, al fine di ripristinare la funzione masticatoria ed estetica delle arcate.

 

PROTESI DENTALE

Manufatto che consente la ricostruzione di un dente parzialmente distrutto, la sostituzione di uno o più denti mancanti, la correzione di malocclusioni dentarie, perdite ossee, deficit funzionali. Può essere fissa o mobile . La protesi fissa è costituita dalla parte inamovibile della protesi (corone , perni , barre, ecc. ); la protesi mobile dalle dentiere e dagli scheletrati .

 

PROTOCOLLO TERAPEUTICO

Insieme di procedure atte alla realizzazione di un programma terapeutico. Nella fattispecie è la sequenza di indagini anamnestiche , esami di laboratorio , diagnostica , studio obiettivo del caso , realizzazione clinica delle metodologie.

 

PROVVISORIO

Viene così definito il dente , generalmente composto in resina , posizionato come corona provvisoria in attesa della protesi definitiva .Può essere usato come momento terapeutico iniziale perché la bocca si abitui progressivamente a nuove condizioni di occlusione.

 

PULPITE

Processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico della polpa dentale caratterizzato da dolore , continuo o intermittente, spontaneo o provocato. Il paziente riferisce sensibilità al caldo, al freddo e al dolce. Il dolore si accentua altresì in posizione supina e talvolta è impossibile per il paziente individuare il dente affetto. Tale situazione clinica può degenerare con la morte della polpa e infine determinare un granuloma o ascesso.

 

PULPOPATIA

Malattia a carico della polpa dentaria. Può essere un'iperemia o un processo infiammatorio, regressivo o degenerativo, per complicazione di carie, cause traumatiche, chimiche, paradontali o ematiche.

 

RECESSIONE GENGIVALE

Arretramento della gengiva con notevole danno estetico e aumento della sensibilità della dentatura dovuto all'esposizione della radice. Le cause più frequenti sono la malattia parodontale, il trauma dovuto ad uno spazzolamento errato, e un trauma occlusale sul dente affetto.

 

RGT O RIGENERAZIONE GUIDATA DEI TESSUTI

E' una metodica terapeutica parodontale che si avvale dell'uso di particolari membrane riassorbibili, allo scopo di promuovere la formazione di un nuovo attacco gengivale e di nuovo osso, danneggiati o perduti a causa della malattia parodontale.

 

SEDAZIONE

Condizione in cui un soggetto, sottoposto a terapia farmacologia tale da determinare nell'individuo stesso una lieve depressione del sistema nervoso centrale e diminuita eccitabilità, è meno responsivo agli stimoli esterni, nonostante continui ad essere cosciente.

 

STERILIZZAZIONE

Processo, fisico o chimico, mediante il quale ogni forma di contaminazione microbica viene dissolta. Essa si ottiene in campo medico-chirurgico tramite l'autoclave (sterilizzatrice a pressione ) per il trattamento degli strumenti che devono essere utilizzati a diretto contatto con i pazienti. Lo strumentario infatti deve rimanere sterile sino al momento dell'uso: a tale scopo viene imbustato e sigillato con sigillatrice a caldo.

 

STOMATITE

Infiammazione acuta o cronica della mucosa della bocca. Essendo spesso localizzata alle sole gengive o alla lingua, prende le rispettive denominazioni di gengivite e glossite.

 

STOMATOLOGIA

Branca della medicina interessante la patologia del cavo orale e delle formazioni strettamente correlate.

 

STOMATORRAGIA

Emorragia verificantesi nella cavità orale.

 

TARTARO

Concrezione calcarea di consistenza dura, aderente alla superficie dei denti, che si deposita sull' entità dentale per effetto della precipitazione dei fosfati di calcio presenti nella placca batterica non opportunamente rimossa.